PSICOLOGIA - Sviluppo e psicoanalisi: oltre a Freud

  La nascita del movimento psicoanalitico 

I primi psicoanalisti si trovavano ogni mercoledì sera a casa di Freud. L'obbiettivo di Freud è quello di costruire una teoria coerente e condivisa che allontani il rischio di interpretazione devianti.                      La teoria freudiana esce dai ristretti confini austriaci per diffondersi in altri paesi europei e anche negli Stati Uniti. Nel 1908, a Massachussets, si tiene il primo congresso di psicoanalisi a Salisburgo: in seguito cominciano a crearsi le società psicoanalitiche.                                                                                  Nel 1910 prende avvio la Società psicoanalitica internazionale.                      


Lo psichiatra e psicoanalista austriaco Alfred Adler è il primo eretico che si distacca dalla Societàpsicoanalitica. Egli ritiene fondamentale considerare gli elementi sociali nell'esperienza dell'individui. L'individuo aspira alla superiorità, per superare un complesso di inferiorità che ognuno sperimenta.        Lo sviluppo individuale si configura come il tentativo di compensare e di ribaltare il senso di inferiorità. Questa aspirazione alla superiorità va intensa come una spinta alla realizzazione del sé creativo, come un tentativo di attribuire un senso alla propria vita.

Adler considera la nevrosi come un'accentuazione del senso di inferiorità, determinata dal contesto familiare e sociale, e sottolinea come nel nevrotico prevalga la dimensione individuale su quella collettiva. La terapia attribuisce un forte peso alla dimensione cosciente: prevede un confronto diretto e aperto tra terapeuta e psicoanalista, una libera discussione attraverso la quale il paziente è rieducato alla relazione sociale e aiutato a conciliare aspirazioni individuali ed esigenze sociali. 



Carl Gustav Jung, cresciuto in un ambiente religioso, ha incorporato la religione e la filosofia orientali nelle sue teorie. L'obbiettivo dell'analisi junghiana è quello di aiutare l'individuo nel suo percorso di realizzazione di sé, che è l'obbiettivo della sua esistenza.  La concezione di Jung vede lo sviluppo individuale intersecarsi con quello dell'umanità; ogni individuo contiene in sé le tracce delle esperienze passate, tracce che sono parte del suo inconscio.                                      Secondo lui la libido è un energia vitale più generale presente anche nella pulsione sessuale. Nel processo evolutivo individuale un contrasto tra le esigenze pulsionali e la necessità di prendere le distanze da essa, questa contrapposizione può essere superata attraverso l'attività simbolica.


L'inconscio collettivo gli archetipi
L'inconscio junghiano non si esaurisce nell'inconscio individuale ma contempla anche un inconscio collettivo, che contiene tracce del passato umano. Nell'inconscio collettivo sono presenti gli archetipi, ovvero immagini primordiali universali: Jung individua tra gli altri la Madre, la Nascita, l'Eroe, il Vecchio e l'Animale.

altri archetipi sono:
-l'Anima, che costituisce le componenti femminili nella personalità maschile
-l'Animus, che costituisce le componenti maschili nella personalità femminile
-la Persona, complicato sistema di relazione tra coscienza individuale e società
-l'immagine pubblica dell'individuo, è il ruolo che giochiamo davanti agli altri
-l'Ombra, componente psicologica irrazionale, istintiva e animalesca

Jung elabora una tipologia che riguardale modalità di atteggiamento nei confronti del mondo esterno e interiore. Lo psicoanalista individua due orientamenti principali: 
-estroversione: l'estroverso dirige la sua libido verso il mondo e le attività esterne 
-introversione: l'introverso è concentrato sul proprio mondo interiore
A questa distinzione si accompagna l'individuazione di 4 funzioni psicologiche: 
-il pensiero: una funzione razionale che ci permette di capire la realtà 
-il sentimento: una funzione razionale che ci rivela se qualcosa è piacevole o spiacevole
-la sensazione: una funzione irrazionale che corrisponde alla percezione sensoriale
-l'intuizione: una funzione irrazionale che ci indica la provenienza e il fine di una cosa 

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