PEDAGOGIA 3 - l’educazione nel mondo protestante

 

Riforma protestante e alfabetizzazione


La storiografia ha dimostrato che, tra i diversi motivi che hanno contribuito ad innalzare i livelli di alfabetizzazione e di conoscenza nell'Europa tra il '600 e il '700, le opposte ragioni religiose hanno svolto un ruolo importante.
La teologia luterana si affidava ad una concezione dell'uomo pessimista, di derivazione agostiniana. Lutero credeva, infatti, che il peccato originale avesse radicalmente corrotto l'essere umano. 
Rinunciando al sacramento dell'ordine e a quello della confessione, i protestanti sottolinearono la responsabilità dei singoli nel percorso di salvezza, che poteva crescere se l'individuo conosceva la Parola di Dio depositata nella Bibbia e praticava una vita virtuosa. 
I paesi riformanti tradussero la Bibbia e le preghiere, compiendo una operazione di enorme importanza per l'unificazione linguistica.
Lutero sollecitò iniziative pubbliche per l'apertura di scuole e si rivolse direttamente ai padri di famiglia con una "predica" sul loro dovere di istruire i figli. 
La necessità che ogni persona leggesse direttamente i testi sacri, senza la mediazione di un sacerdote, stimolò l'alfabetismo. Questo fenomeno oggi è definito dagli studiosi "semialfabetismo". Particolare importanza rivestivano le scuole familiari: era compito dei genitori insegnare a leggere ai figli per accostarli alla Bibbia. I riformati impartivano l'educazione rigida ai bambini, che vedevano come creature istintivamente volte al peccato; la severità e la durezza improntavano l'educazione che aveva come fine l'educazione di buoni cristiani. 


Comenio e l'educazione universale

Comenio viene considerato non solo il maggiore esponente della pedagogia di fede protestante, ma addirittura il fondatore della pedagogia e della didattica moderne. Nel 1616 divenne pastore della comunità Hussita, Unione dei Fratelli Boemi. 
Comenio aveva il progetto di creare una scuola universale, nella quale avviare i giovani al sapere e alle virtù, dove assegnò all'educazione un ruolo centrale nell'opera di ricostruzione dell'armonia tra uomini e creato.  Per contrastare il male e il disordine, egli propose un grande progetto pedagogico, venato di misticismo e teso a restaurare la moralità mediante la diffusione del sapere delle virtù. Il suo ottimismo pedagogico scaturiva dalla sua concezione del peccato originale, diversa da quella cupa di Lutero e Calvino: l'uomo era segnato dal peccato originale, ma senza essere necessariamente un peccatore. 


Secondo Comenio si doveva insegnare tutto a tutti (pampaedia), perchè tutti sono orientati alla salvezza e perchè ogni persona va rispettata in quanto immagine di Dio. 
Il sapere si costituisce nell'unità fra teologia, filosofia e scienze e cioè all'insegna di una visione enciclopedica. Tale prospettiva viene definita pansofia.  Lo scopo dell'educazione è quello di formare uomini saggi e buoni, in grado di vivere in pace e in concordia e di superare le difficoltà della vita. L'originalità e la novità di Comenio stanno nella sua capacità di progettare e realizzare una  pedagogia pratica, affidata all'abilità del maestro di parlare ai bambini in modo efficace. A lui si riconosce il merito di aver posto le basi della moderna pedagogia: per essere efficace l'opera educativa deve rispettare la natura degli allievi e adattarsi con metodo al loro sviluppo, anzichè forzarlo. Lui considerava il gioco l'attività naturale del bambino e riteneva che il movimento e l'attività fisica nell'infanzia fossero fondamentali

Illustrò le fasi e le caratteristiche della scuola infantile, in tal modo occupandosi per primo di pedagogia dell'infanzia. Dai 6 ai 12 anni tutti i fanciulli avrebbero dovuto frequentare la scuola vernacola, ovvero una scuola di lingua volgare. Negli anni dell'adolescenza l'alunno passava alla scuola cosiddetta "latina", che durava altri sei anni e nella quale si insegnavano le stesse materie ma in diverse lingue: accanto al latino si sarebbero dovuti imparare due lingue moderne. Infine, nell'accademia i giovani avrebbero avuto accesso alla piena pansofiaLa scuola era aperta a tutti, anche alle donne e ai disabili, che necessitavano di maggiore aiuto, ma non dovevano essere esclusi. Comenio riteneva che le diversità fossero superabili con il giusto metodo. 



Comenio e la fondazione della didattica

Comenio raccole le suggestioni di un altro educatore vissuto poco prima di lui, Wolfgang Ratke. Questi aveva elaborato il suo sistema educativo basandosi su una concezione empirista della conoscenza; Comenio riuscì a coniugare l'empirismo di Ratke con la sua prospettiva saldamente religiosa. 
L'intelletto è descritto come uno specchio interiore che riceve, ordina e moltiplica le immagini. L'immagine delle cose è una rappresentazione, l'immagine della rappresentazione è la parola. 



Per facilitare questo procedimento Comenio elaborò il primo libro didattico illustrato, l'Orbis sensualium pictus. Il volume si apriva con un dialogo tra maestro e allievo, nel quale il maestro incitava il bambino a imparare la saggezza mediante la capacità di comprendere rettamente di agire bene e di parlare di tutto con proprietà. L'andamento del libro era circolare: si apriva e si chiudeva con Dio. Alla vista era attribuita la funzione fondamentale; il lettore trovava nelle immagini la raffigurazione di tutte le parole presenti nel testo. 
Comenio aveva già scritto un altro celebre testo, Ianua linguarum reserata, in cui aveva usato il metodo del parallelismo tra lingua latina e lingue moderne. In queste e in altre opere egli applicò concretamente il metodo della gradualità, spiegando agli alunni concetti astratti, partendo sempre dal concreto per giungere all'ignoto. 


Comenio esercitò un profondo influsso sull'Europa centro-settentrionale e orientale; l'idea di libri scolastici illustrati ebbe grande fortuna e fu ripresa nel XVIII secolo. 


Francke e il pietismo
Inizialmente accolse i bambini poveri e orfani, aprendo per loro nel 1696 un orfanotrofio. Diede vita, quindi, a scuole differenziate per ceto e per genere. 
La contraddizione fra la durezza disciplinare e il rispetto delle capacità del singolo si spiega tenendo presente la concezione teologica di Francke: se l'essere umano è radicalmente corrotto, come vuole Lutero, può salvarsi solo mediante la Grazia. L'espiazione era per Francke il momento centrale del processo che conduceva alla conversione e alla rinascita, ovvero la formazione dell'uomo nuovo. Avvenuto la conversione il fanciullo avrebbe agito bene. 
La pedagogia di Francke presenta un doppio carattere: un aspetto decisamente repressivo e uno rispettoso delle inclinazioni naturali dell'alunno. 

Il pedagogista prussiano era convinto che per poter
 insegnare non era sufficiente conoscere in modo appropriato la disciplina, ma occorreva anche sapere come farla apprendere. I suoi Seminaria praeceptorum ebbero, per l'appunto, questo scopo e furono proseguiti con una connotazione più didattica da Johann Julius Ecker, allievo di Francke. 
Gli istituti fondati da Francke sono ancora oggi attivi, con la fondazione Francke di Halle, che vanta una importante biblioteca aperta al pubblico. 


Verso una nuova immagine di bambino

Nello stesso ambiente pietistico si manifestò una visione meno critica dell'infanzia. Rilevante fu il ruolo degli Hernnhuter, una comunità composta per la maggior parte da esuli appartenenti all'Unione dei Fratelli Boemi. Essi furono accolti in Sassonia dal conte di Zinzendorf, che a Halle aveva patito la rigida disciplina dell'educatore tedesco. Esso riconosceva infatti il principio del libero sviluppo dell'individuo, credendo nella naturale gioiosità dell'animo infantile e riteneva che i fanciulli dovessero sopportare minori costrizioni possibili. Egli sosteneva la naturale innocenza del bambino e che la coercizione religiosa fosse controproducente, inoltre insisteva sulla necessità di una continua opera di prevenzione ed educazione. La comunità degli Hernnhuter era attenta alla condizione medica del corpo dei fanciulli e a quella psicologica per lo sviluppo della mente dei bambini; la comunità esercitò un forte influsso sulla diffusione nell'età dei Lumi di un'idea nuova d'infanzia. L'ottimismo pedagogico ella fratellanza degli Hernnhuter e il loro rispetto per l'infanzia influenzarono il movimento dei filantropi illuministi. 

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